Nell’ora che si fa lama
implacabile d’acciaio, o quando
incendi sinceri
di tronchi antichi
consumano tese arsure,
nelle gelide sere di Gennaio
gravide d’inni al Santo,
si moltiplicano le danze
per mille e
per mille affondano pensieri
che profumano di fuoco
e mille danzano
palpebre socchiuse
mentre indora
un sogno d’alba.
Falchi di luce incendiano il silenzio
Voglio ringraziare il mio amico Umberto Fara , prezioso fotografo, per la concessione in uso delle sue opere...
RispondiEliminabellissima foto
RispondiEliminama delle tue parole ne avevo semplicemente nostalgia
grazie stafano
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RispondiEliminaL'opera che posti è di indubbia bellezza. A partire dal significativo scatto che evidenzi.
RispondiEliminaUn caro saluto.
la chiusa è un vero incendio!
RispondiEliminaun caro saluto e un abbraccio, Stefano
c.
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RispondiEliminanon capisco chi sia questo amministratore...visto che sono l'unico ad avere accesso...
Eliminasembra un momento di riflessione e quell'ora lama il segno che divide il giorno dalla notte, il nuovo dal passato.
RispondiEliminaquesto è il terzo commento che provo a mandare,sto accedendo da un blog che avevo fatto come prova, speriamo che da qui possa entrare.
Un saluto
cecil
bella, complimenti
RispondiElimina(e piacevole anche la foto conviviale :)
un saluto